domenica 27 luglio 2025

Quel volumetto di Franco Marini sulla Rerum novarum posseduto da una sola biblioteca sindacale

 

Trascinata dalla salita, al soglio di Pietro, di papa Leone XIV, dalla brillante introduzione di Aldo Cazzullo, dalle pagine che gli hanno dedicato il Corriere della sera e l’Osservatore romano del 17 giugno, la riedizione della Rerum Novarum sta avendo un buon successo di vendite.

Menzionando l’incontro di Benedetto XVI nel 2009 con la Cisl, Cazzullo induce a riportare alla memoria un altro momento di cui si trova traccia sul sito del Vaticano Ai partecipanti al seminario per lavoratori e sindacalisti promosso dalla Cei (4 maggio 1991) | Giovanni Paolo II e, probabilmente, su Conquiste del lavoro. Si tratta di quello che in Via Po 21 venne chiamato “Convegno nazionale sindacalisti, a cento anni dalla Rerum Novarum: lavoratori, partecipazione, solidarietà” che si svolse a Roma, presso l’Augustinianum il 4 maggio del 1991. La Cisl viveva, in quel periodo, un momento particolare della sua vicenda. Il 2 aprile la segreteria confederale aveva preso atto delle dichiarazioni formulate nei giorni precedenti da Franco Marini sulla sua volontà di lasciare la guida della Confederazione a seguito dell’accettazione dell’incarico di coordinatore nazionale della componente Dc di Forze Nuove. Su proposta di Marini la segreteria convocò per il 10 aprile il Comitato Esecutivo al quale la stessa segreteria propose di convocare il Consiglio generale per il giorno 30 aprile con all’ordine del giorno le dimissioni del segretario generale e l’elezione del segretario generale e del segretario generale aggiunto. Quel 30 aprile 1991 la Cisl ebbe un nuovo segretario generale, Sergio D’Antoni, e un nuovo segretario generale aggiunto, Raffaele Morese.

Il convegno era stato programmato quando Marini era ancora in carica. E a quella scadenza, sicuramente, era destinato un volumetto (Franco Marini, La questione sociale a 100 anni dalla Rerum novarum: riflessioni dal sindacato, Roma, Stampa romana editrice, 1991) che fu stampato nell’aprile del 1991. Una pubblicazione quasi anonima, pubblicata in una sorta di limbo, senza indicazione alcuna sulle qualità dell’autore. Un fascicolo dal genere non compiutamente definibile al punto che, da una sommaria ricerca, risulta essere posseduto soprattutto da biblioteche ecclesiastiche e da una sola biblioteca sindacale, quella dell’Associazione Bibliolavoro.


mercoledì 16 luglio 2025

La guida dei lavoratori 2025

 

La novità più rilevante dell’ultima edizione del 2025 de La guida dei lavoratori di Edizioni Lavoro è rappresentata dalla presentazione. La firma Daniela Fumarola, nuova segretaria generale della Cisl dal 12 febbraio scorso. Una presentazione per niente convenzionale che pone l’accento sulle reali dinamiche del mercato del lavoro e sulle cause che hanno determinato la diffusione del lavoro povero.

Da molti anni ormai la Guida è attribuita a tre autori: Livia Ricciardi, Marco Lai e Valeria Picchio. In realtà il numero dei collaboratori è più ampio come viene specificato nel colophon. Autori o coautori di alcuni capitoli o paragrafi sono anche Paolo Carraro, Enrico Di Biasi, Leonardo Malatacca, Silvia Stefanovichj, Paola Serra, Lorenzo Lusignoli, Francesca Nappi e Cinzia Frascheri. Ma non finisce qui. Un ringraziamento per la collaborazione è rivolto a Gabriella Di Girolamo, Marco Lategana, Anna Trovò e Daniel Zanda.

Nei suoi quasi cinquant’anni di vita – la prima edizione risale al 1978 – la Guida ha più volte cambiato titolazione, formato, grafica, autori e collaboratori. Non pochi, tra questi ultimi, sono diventati docenti universitari. Tre nomi tra tutti: Gianni Arrigo, Angelo Pandolfo e Pierantonio Varesi.

Un’ultima notazione. Con la direzione di Andrea Benvenuti Edizioni Lavoro ha dato sempre più spazio alla realizzazione di opere capaci di coniugare l’innovazione tecnologica con la fruizione di prodotti editoriali cartacei e digitali nello stesso tempo. La Guida ne rappresenta un esempio significativo. In essa, infatti, sono presenti modalità di accesso ad ulteriori approfondimenti di varia natura. Non a caso Edizioni Lavoro aderisce a Extended Book, network di case editrici che utilizzano soluzioni digitali per arricchire il contenuto del libro con testi aggiuntivi, video, audio, link, creando prodotti innovativi e accessibili su qualsiasi dispositivo.  

mercoledì 2 luglio 2025

Sei grandi romanzi dell'industria italiana

 

Poco meno di vent’anni fa toccò all’Unità, in occasione di quello che fu definito il centenario della Cgil, diffondere, come supplementi al quotidiano, otto romanzi per raccontare un secolo di storia e di lotte sociali nel nostro Paese.

Ogni libro costava 6,90 euro oltre al prezzo del giornale. Nell’aletta anteriore si leggeva tra l’altro che:” Otto scrittori – Rea, Pontiggia, Abate, Ottieri, De Céspedes, Bernari, Pratolini, Volponi – ci conducono in un mondo, quello del lavoro che, esattamente come l’amore, tema che più spesso i romanzi raccontano, può essere appagato o sconfitto, dare felicità o alienazione”.

I romanzi furono scelti da Angelo Guglielmi per la Cgil e da Maria Serena Palieri per l’Unità.

A partire da sabato 5 luglio fino a sabato 9 agosto sarà Il Sole 24 ore, che quest’anno festeggia i suoi primi 160 anni, a portare in edicola – con un sovrapprezzo di 12,90 euro a volume – sei grandi romanzi dell’industria italiana. Di questi romanzi due (Donnarumma all’assalto di Ottiero Ottieri e Memoriale di Paolo Volponi) erano stati pubblicati dall’Unità. Ad essi si aggiungeranno Acciaio di Silvia Avallone, La chiave a stella di Primo Levi e, con una scelta coraggiosa da apprezzare, Vogliamo tutto di Nanni Balestrini e Mammut di Antonio Pennacchi.

I romanzi del quotidiano della Confindustria saranno arricchiti da una prefazione dello scrittore e saggista Giuseppe Lupo, professore di letteratura italiana all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

In una pagina interamente dedicata all’iniziativa il giornale la descrive così: il racconto delle fabbriche e delle persone che hanno costruito l’Italia; sei grandi romanzi che hanno saputo raccontare l’epopea industriale italiana, la bellezza del lavoro, l’orgoglio operaio dall’epoca delle grandi fabbriche a quella della globalizzazione.

Buona lettura!


domenica 29 giugno 2025

Il bilancio confederale 2024 della Uil e quello di missione 2021-2022 della Cisl

 

Dopo la Cisl anche la Uil ha messo in rete il bilancio del 2024 che si è chiuso con un attivo di 246027 euro. Nella pagina in cui è possibile scaricare il documento la Uil comunica che il reddito fiscalmente imponibile annuo del suo segretario generale, Pierpaolo Bombardieri, per l’anno 2024 è stato pari a 92843,98 euro.

Nel sito della Cisl è stato inserito, con un ritardo inconsueto rispetto a quelli precedenti, il bilancio di missione 2021-2022. Un bilancio predisposto con la collaborazione della Fondazione Pastore che contiene dati di grande interesse sulla composizione e sul funzionamento del secondo sindacato italiano. Risulta, ad esempio, che erano 34879 le persone (operatori, dirigenti sindacali e componenti di segreteria) che quotidianamente collaborano nelle federazioni e nelle unioni Cisl con responsabilità politiche e operative.

Il prossimo bilancio di missione dovrebbe essere presentato in occasione del XX Congresso confederale del 16-19 luglio.


domenica 11 maggio 2025

Bilancio confederale ancora in attivo per la Cisl

 

Bilancio confederale ancora in attivo per la Cisl. L’utile di esercizio del bilancio consuntivo 2024 messo in rete nei giorni scorsi ammonta a 2433436,27 euro. Non è un record, ma è certamente un risultato estremamente positivo per la Confederazione guidata da Daniela Fumarola.


sabato 10 maggio 2025

La poesia e i mestieri per vivere

 

Uno degli ultimi numeri de La Civiltà cattolica contiene due poesie di Claude Tuduri, gesuita, scrittore e critico letterario che insegna letteratura in Cina.

Nel volume Il nuovo libro nero della magistratura Stefano Zurlo racconta il caso di quel magistrato, ribattezzato dai giornali il giudice poeta perché amava scrivere in rima e tradurre i classici, che dice addio alla magistratura prima di essere rimosso dall’incarico dal Consiglio superiore della magistratura.

Due casi in cui il fare poesia, l’esser poeti può o meno far da corollario al lavoro che si svolge quotidianamente.

Il caso del giudice che non riusciva ad adempiere pienamente ai suoi doveri sembra rappresentare un’eccezione se è vero che sono numerosi i poeti che riescono a conciliare la loro passione con il lavoro, quale che sia.

Tra questi il direttore di Conquiste del lavoro, Mauro Fabi, che su Wikipedia è definito giornalista, scrittore e poeta italiano. Fabi ha pubblicato libri di poesie anche in Francia dove è considerato uno dei maggiori rappresentanti della poesia narrativa italiana. Ha il privilegio di veder posseduti i suoi libri, non solo di poesie, ma anche romanzi e saggi, da biblioteche come il Sistema bibliotecario ticinese, l’Harvard University, il New York Public Library Sistem, la Bibliothèque nationale de France, l’Université d’Ottawa, la Yale University Library, l’University of Minnesota, e così via. Naturalmente i suoi lavori sono presenti in numerose biblioteche italiane a partire dalle Biblioteche nazionali centrali di Roma e Firenze.

Una figura particolare di poeta è Lorenzo Cristallini, medico di medicina generale a Roma. Ha pubblicato libri che affrontano tematiche legate alla sua professione (Segni e manovre di semeiotica in medicina generale, Manovre terapeutiche e piccoli interventi in medicina generale, Il medico di medicina generale e le patologie di vacanza) ma va fiero soprattutto delle sue due sillogi di poesie e aforismi.

Follie di un savio (2021, pp. 87, euro 13,00) e Amari versi e dolci rime (2024, pp. 111, euro 13,00) sono pubblicati da una giovane e vivace casa editrice di Pontinia, Atile edizioni, che afferma esser la poesia un’esigenza interiore ineludibile, che accompagna da sempre l’avventura dell’uomo sulla terra e che è superiore ad altre forme letterarie nella capacità di trasmettere immagini e sentimenti. Amari versi e dolci rime è stato candidato al Premio Strega poesia 2024. Cristallini è un poeta che si richiama a due grandi della poesia romana, Trilussa e Giuseppe Gioachino Belli, ma anche alla Congrega degli Arguti, cioè le statue parlanti di Roma. Da Pasquino a Marforio, da Madama Lucrezia all’abate Luigi, per finire con il Babuino e la Fontana del Facchino. La particolarità di Cristallini  è che si definisce poeta per scelta e medico per necessità. Per necessità, sì, ma con una concretezza, una professionalità e un impegno che i suoi pazienti gli riconoscono e che non è dato sapere se si tradurranno in nuove forme di poesia.


lunedì 28 aprile 2025

Il 75° compleanno della Cisl: dopo il 30 aprile 1950 e il 30 aprile 1990 si torna ancora all'Adriano

 

È stato riesumato in occasione di due Congressi confederali: uno degli anni Ottanta del secolo scorso e l’altro del 1993. La prima volta con una cartolina congressuale, la seconda con un album fotografico. Da allora il certificato di nascita della Cisl firmato da Giulio Pastore è ritornato a giacere tra le carte dell’Archivio storico nazionale della Confederazione. È diventato di pubblico dominio solo da pochi anni anche se quasi nessuno se n’è accorto. Di questo certificato, infatti, non si trova traccia e/o menzione in nessun libro o saggio sulla storia della Cisl né in interventi di nuovi o vecchi dirigenti sindacali.

La circolare n. 4 dell’8 maggio 1950 che è presente, assieme a tante altre circolari e documenti, nelle carte digitalizzate dell’Archivio storico Cisl conservate nell’Archivio storico del Senato, fu inviata da Giulio Pastore a tutte le strutture dell’organizzazione. La circolare conteneva il testo dell’ordine del giorno costitutivo della Cisl letto e approvato nell’Assemblea dell’Adriano del 30 aprile.

Quel teatro Adriano dove il prossimo 30 aprile, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la Cisl festeggerà il suo 75° compleanno. Lo stesso teatro Adriano dove il 30 aprile 1990 si svolse la manifestazione del 40° anniversario della fondazione. Una manifestazione - ampiamente riassunta in un volume pubblicato nel 1991 - che vide, tra gli altri, gli interventi di Vincenzo Saba, all’epoca vicepresidente della Fondazione Pastore, Bruno Storti, Giulio Andreotti, presidente del Consiglio dei Ministri, Franco Marini.

Nella circolare di Pastore non si fa riferimento alcuno al 1° maggio 1950, giorno in cui, secondo alcuni storici ed ex-dirigenti sindacali si sarebbe svolta, sempre all’Adriano, l’assemblea costitutiva della Cisl. In realtà, come testimoniano la citata circolare e la targa posta fuori del teatro Adriano, tutto si consumò in una sola giornata. Anche perché, come scrissero alcuni quotidiani dell’epoca, lo svolgimento della cerimonia il 30 aprile era dovuta alla necessità di garantire la presenza dei dirigenti di tutta Italia nelle rispettive sedi per il giorno successivo, festa del lavoro. Il quotidiano più informato sulle vicende del nuovo soggetto sindacale – il Popolo – scrisse nel numero del 29 aprile che la cerimonia del giorno successivo “acquisterà una importanza ancora più notevole per il fatto che essa, a Roma, assorbirà la celebrazione del 1° maggio. L’anticipazione della cerimonia al giorno 30 aprile è dovuta alla necessaria presenza dei dirigenti di tutta Italia in Roma, per assistere all’unificazione, e della non meno necessaria loro presenza nelle rispettive sedi per il giorno successivo, festa del lavoro”.

La prima pagine di Conquiste del lavoro n. 17 del 30 aprile 1950, ancora settimanale della Libera Cgil, ricordava che “Concludendosi le operazioni per l’unificazione con la grande assemblea di domenica 30 aprile, la celebrazione del 1° maggio, festa dei lavoratori, sarà la prima manifestazione di forza della nuova organizzazione sindacale unificata. Ad essa presiederà in ciascuna provincia la segreteria della nuova organizzazione unitaria la quale realizzerà un programma particolare e importante”.

Il numero successivo, il primo di Conquiste settimanale della Cisl, riporta la cronaca dell’assemblea del 30 aprile con il testo integrale dell’intervento di Pastore.

Questa sequenza è stata stravolta prima con il Bollettino d’informazioni sindacali del 18 maggio 1950 che riporta la cronaca della manifestazione dell’Adriano collocandola al 1° maggio e, successivamente, con il volume presentato in occasione del 4° Congresso nazionale del 10-13 maggio 1962 intitolato Per una storia della Cisl 1950-1962, in cui a pagina 23 si legge che “…Fil, Lcgil e Unione delle federazioni autonome, il 30 aprile 1950, siglarono in Roma il ‘Patto di unificazione delle forze sindacali democratiche’ e il 1° maggio 1950, al teatro Adriano in Roma, proclamavano la costituzione della nuova Confederazione italiana sindacati lavoratori”.

Un equivoco che è durato troppo a lungo e che continua ancora a trarre in inganno dopo 75 anni.