Non è dato sapere se e quanto turbamento abbia
suscitato, tra le organizzazioni sindacali confederali, l’articolo 28 del
cosiddetto collegato lavoro.
Entrata in vigore nei giorni scorsi, la legge 13
dicembre 2024 n. 203 prevede la possibilità, per i dipendenti pubblici in
pensione, di iscriversi, tramite rilascio di apposita delega all’Inps, alle organizzazioni
sindacali del pubblico impiego riconosciute rappresentative dall’Aran.
L’articolo 28 stabilisce anche la non rilevanza di
tale personale in quiescenza ai fini della determinazione della rappresentatività
delle organizzazioni sindacali cui è iscritto.
Cosa c’entri una normativa del genere in un
provvedimento intitolato Disposizioni in materia di lavoro non risulta chiaro
nemmeno dopo un’attenta lettura degli atti parlamentari. Né pare giustificarlo l’osservazione
che in tal modo sarebbe sanata l’ingiustizia che limitava alle sole sigle
rappresentate nel Cnel la possibilità di iscrivere il personale in quiescenza.
Si ha l’impressione che si tratti, più che di un
pasticcio, di un ulteriore esempio, quasi un monito, di cosa significhi
regolamentare per via legislativa materie che appartengono alla sfera dell’autonomia
sindacale.
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