domenica 19 gennaio 2025

Quel pasticciaccio brutto dell'articolo 28 del collegato lavoro

 

Non è dato sapere se e quanto turbamento abbia suscitato, tra le organizzazioni sindacali confederali, l’articolo 28 del cosiddetto collegato lavoro.

Entrata in vigore nei giorni scorsi, la legge 13 dicembre 2024 n. 203 prevede la possibilità, per i dipendenti pubblici in pensione, di iscriversi, tramite rilascio di apposita delega all’Inps, alle organizzazioni sindacali del pubblico impiego riconosciute rappresentative dall’Aran.

L’articolo 28 stabilisce anche la non rilevanza di tale personale in quiescenza ai fini della determinazione della rappresentatività delle organizzazioni sindacali cui è iscritto.

Cosa c’entri una normativa del genere in un provvedimento intitolato Disposizioni in materia di lavoro non risulta chiaro nemmeno dopo un’attenta lettura degli atti parlamentari. Né pare giustificarlo l’osservazione che in tal modo sarebbe sanata l’ingiustizia che limitava alle sole sigle rappresentate nel Cnel la possibilità di iscrivere il personale in quiescenza.

Si ha l’impressione che si tratti, più che di un pasticcio, di un ulteriore esempio, quasi un monito, di cosa significhi regolamentare per via legislativa materie che appartengono alla sfera dell’autonomia sindacale.


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