Con un po’ di ritardo rispetto all’anniversario da
celebrare, il libro curato da Raffaello A. Doro (Diritto allo studio e
educazione degli adulti nell’Italia repubblicana: nel cinquantesimo
anniversario delle 150 ore, Roma, Viella, 2024, pp. 268, euro 28,00) chiude di
fatto una ricca serie di iniziative che hanno approfondito senso, valore, significato
e prospettive di un’esperienza che ha segnato profondamente, nel secolo scorso,
un’intera generazione di sindacalisti e intellettuali.
Il volume si articola in due parti, raccogliendo
contributi di studiosi provenienti dal mondo universitario che ritornano alle
radici delle 150 ore riflettendo sulla loro attualità e sugli sviluppi futuri.
La prima parte - alle origini delle 150 ore: modelli educativi e educazione
permanente - ha un taglio prevalentemente storico. La seconda - 150 ore e società
italiana: le forme dell’integrazione sociale e educativa - approfondisce
tematiche anche, ma non solo, di natura pedagogica.
Ho trovato interessante e curioso che Pietro
Causarano nel suo bel saggio (La scuola di noi operai. Le 150 ore, i
lavoratori, il sindacato) scriva che il sindacato italiano si sia a lungo
sostanzialmente disinteressato alle questioni formative, evidenziando, sia pure
tra parentesi, l’eccezione parziale della Cisl e delle Acli. Come interessante
e curioso appare che sia Carlo Felice Casula, nel suo altrettanto bell’intervento
su Acli, Cisl, associazionismo cattolico e 150 ore, a citare Francesco Susi che
ricorda come Bruno Trentin, ogni qualvolta Bertrand Schwartz veniva a Roma,
chiedeva che almeno per un intero pomeriggio fosse suo ospite.
Nel libro è più volte citato il Fondo Flm sulle 150
ore che, conservato nella Biblioteca centrale Cisl fino al primo decennio di
questo secolo, è stato completamente digitalizzato e abbondantemente utilizzato
da studiosi e ricercatori a partire dallo stesso Causarano che, assieme al
professor Giancarlo Pellegrini dell’Università di Perugia, fu uno dei primi fruitori
del Fondo. Attualmente la versione cartacea del Fondo è conservata al Centro
studi Cisl di Firenze. Stranamente sia Causarano che Doro indicano come sede il
Centro studi Pastore della Cisl. Come che sia, il Fondo non è stato ancora
pienamente sfruttato nonostante il buon uso che ne è stato sinora fatto nelle ricerche
condotte da Monica Dati e Francesco Lauria.
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