lunedì 23 dicembre 2024

Le 150 ore nel libro curato da Raffaello A. Doro

 

Con un po’ di ritardo rispetto all’anniversario da celebrare, il libro curato da Raffaello A. Doro (Diritto allo studio e educazione degli adulti nell’Italia repubblicana: nel cinquantesimo anniversario delle 150 ore, Roma, Viella, 2024, pp. 268, euro 28,00) chiude di fatto una ricca serie di iniziative che hanno approfondito senso, valore, significato e prospettive di un’esperienza che ha segnato profondamente, nel secolo scorso, un’intera generazione di sindacalisti e intellettuali.

Il volume si articola in due parti, raccogliendo contributi di studiosi provenienti dal mondo universitario che ritornano alle radici delle 150 ore riflettendo sulla loro attualità e sugli sviluppi futuri. La prima parte - alle origini delle 150 ore: modelli educativi e educazione permanente - ha un taglio prevalentemente storico. La seconda - 150 ore e società italiana: le forme dell’integrazione sociale e educativa - approfondisce tematiche anche, ma non solo, di natura pedagogica.

Ho trovato interessante e curioso che Pietro Causarano nel suo bel saggio (La scuola di noi operai. Le 150 ore, i lavoratori, il sindacato) scriva che il sindacato italiano si sia a lungo sostanzialmente disinteressato alle questioni formative, evidenziando, sia pure tra parentesi, l’eccezione parziale della Cisl e delle Acli. Come interessante e curioso appare che sia Carlo Felice Casula, nel suo altrettanto bell’intervento su Acli, Cisl, associazionismo cattolico e 150 ore, a citare Francesco Susi che ricorda come Bruno Trentin, ogni qualvolta Bertrand Schwartz veniva a Roma, chiedeva che almeno per un intero pomeriggio fosse suo ospite.

Nel libro è più volte citato il Fondo Flm sulle 150 ore che, conservato nella Biblioteca centrale Cisl fino al primo decennio di questo secolo, è stato completamente digitalizzato e abbondantemente utilizzato da studiosi e ricercatori a partire dallo stesso Causarano che, assieme al professor Giancarlo Pellegrini dell’Università di Perugia, fu uno dei primi fruitori del Fondo. Attualmente la versione cartacea del Fondo è conservata al Centro studi Cisl di Firenze. Stranamente sia Causarano che Doro indicano come sede il Centro studi Pastore della Cisl. Come che sia, il Fondo non è stato ancora pienamente sfruttato nonostante il buon uso che ne è stato sinora fatto nelle ricerche condotte da Monica Dati e Francesco Lauria.


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