L’incarico conferito dal
Governo Monti a Giuliano Amato di fornire analisi e orientamenti sulle forme
esistenti di finanziamento pubblico, in via diretta o indiretta, ai sindacati,
non poteva non sollevare perplessità e preoccupazione in quasi tutte le organizzazioni
sindacali.
Il rischio che si tocchino
patronati, centri di assistenza fiscale, aspettative e permessi del settore
pubblico e altro ancora è reale.
Se poi si trovasse il modo di
porre fine al sistema della trattenuta su salari, stipendi e pensioni per la
riscossione dei contributi sindacali, il gioco sarebbe fatto: il sindacato,
tutto il sindacato, farebbe una brutta fine.
Cosa potrà dire il dottor
Sottile di più rispetto a quanto si trova scritto in libri (come quelli di Stefano
Livadiotti e Bernardo Mattarella) o e-book (come quello scaricabile
all’indirizzo http://online.cisl.it/bibliotecaweb/FAV3-000191D3/I09B50347) o in tesi di laurea (come quella segnalata
all’indirizzo http://online.cisl.it/bibliotecaweb/FAV3-0001554C/I00BCC316) che, sempre
più numerosi, hanno affrontato la problematica del finanziamento dei sindacati?
3 commenti:
i soldi che affluiscono ai sindacati sono molti di più da quanto risulta dalle indagini segnalate. non si sa niente di come sono utilizzati. gli iscritti avrebbero diritto di saperlo.
Non solo gli iscritti. Anche i cittadini che si scandalizzano per i finanziamenti ai partiti. Se non ci fossero risorse pubbliche tutti i sindacati italiani sarebbero sul lastrico. Non sarebbe un bene per il paese?
Riconosco che ci sono alcuni settori del sindacato come il patronato, utili per il cittadino,
non andiamo oltre, tutti gli altri dovrebbero vergognarsi di esistere.
perchè i sindacati non pubblicano i loro bilanci? e se lo fanno vorrei sapere dove leggerli.
facile fare manifestazioni a carico dei contribuenti no?
un cordiale saluto, pippo anni 71
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