Uno degli ultimi numeri de La Civiltà cattolica
contiene due poesie di Claude Tuduri, gesuita, scrittore e critico letterario
che insegna letteratura in Cina.
Nel volume Il nuovo libro nero della magistratura
Stefano Zurlo racconta il caso di quel magistrato, ribattezzato dai giornali il
giudice poeta perché amava scrivere in rima e tradurre i classici, che dice
addio alla magistratura prima di essere rimosso dall’incarico dal Consiglio
superiore della magistratura.
Due casi in cui il fare poesia, l’esser poeti può o
meno far da corollario al lavoro che si svolge quotidianamente.
Il caso del giudice che non riusciva ad adempiere
pienamente ai suoi doveri sembra rappresentare un’eccezione se è vero che sono
numerosi i poeti che riescono a conciliare la loro passione con il lavoro,
quale che sia.
Tra questi il direttore di Conquiste del lavoro,
Mauro Fabi, che su Wikipedia è definito giornalista, scrittore e poeta
italiano. Fabi ha pubblicato libri di poesie anche in Francia dove è
considerato uno dei maggiori rappresentanti della poesia narrativa italiana. Ha
il privilegio di veder posseduti i suoi libri, non solo di poesie, ma anche
romanzi e saggi, da biblioteche come il Sistema bibliotecario ticinese,
l’Harvard University, il New York Public Library Sistem, la Bibliothèque
nationale de France, l’Université d’Ottawa, la Yale University Library,
l’University of Minnesota, e così via. Naturalmente i suoi lavori sono presenti in
numerose biblioteche italiane a partire dalle Biblioteche nazionali centrali di
Roma e Firenze.
Una figura particolare di poeta è Lorenzo
Cristallini, medico di medicina generale a Roma. Ha pubblicato libri che
affrontano tematiche legate alla sua professione (Segni e manovre di semeiotica
in medicina generale, Manovre terapeutiche e piccoli interventi in medicina
generale, Il medico di medicina generale e le patologie di vacanza) ma va fiero
soprattutto delle sue due sillogi di poesie e aforismi.
Follie di un savio (2021, pp. 87, euro 13,00) e
Amari versi e dolci rime (2024, pp. 111, euro 13,00) sono pubblicati da una
giovane e vivace casa editrice di Pontinia, Atile edizioni, che afferma esser
la poesia un’esigenza interiore ineludibile, che accompagna da sempre
l’avventura dell’uomo sulla terra e che è superiore ad altre forme letterarie
nella capacità di trasmettere immagini e sentimenti. Amari versi e dolci rime è
stato candidato al Premio Strega poesia 2024. Cristallini è un poeta che si
richiama a due grandi della poesia romana, Trilussa e Giuseppe Gioachino Belli,
ma anche alla Congrega degli Arguti, cioè le statue parlanti di Roma. Da
Pasquino a Marforio, da Madama Lucrezia all’abate Luigi, per finire con il
Babuino e la Fontana del Facchino. La particolarità di Cristallini è che si definisce poeta per scelta e medico
per necessità. Per necessità, sì, ma con una concretezza, una professionalità e
un impegno che i suoi pazienti gli riconoscono e che non è dato sapere se si
tradurranno in nuove forme di poesia.
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