È stato riesumato in occasione di due Congressi
confederali: uno degli anni Ottanta del secolo scorso e l’altro del 1993. La
prima volta con una cartolina congressuale, la seconda con un album
fotografico. Da allora il certificato di nascita della Cisl firmato da Giulio
Pastore è ritornato a giacere tra le carte dell’Archivio storico nazionale
della Confederazione. È diventato di pubblico dominio solo da pochi anni anche
se quasi nessuno se n’è accorto. Di questo certificato, infatti, non si trova
traccia e/o menzione in nessun libro o saggio sulla storia della Cisl né in
interventi di nuovi o vecchi dirigenti sindacali.
La circolare n. 4 dell’8 maggio 1950 che è presente,
assieme a tante altre circolari e documenti, nelle carte digitalizzate
dell’Archivio storico Cisl conservate nell’Archivio storico del Senato, fu
inviata da Giulio Pastore a tutte le strutture dell’organizzazione. La
circolare conteneva il testo dell’ordine del giorno costitutivo della Cisl
letto e approvato nell’Assemblea dell’Adriano del 30 aprile.
Quel teatro Adriano dove il prossimo 30 aprile, alla
presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la Cisl festeggerà
il suo 75° compleanno. Lo stesso teatro Adriano dove il 30 aprile 1990 si
svolse la manifestazione del 40° anniversario della fondazione. Una
manifestazione - ampiamente riassunta in un volume pubblicato nel 1991 - che
vide, tra gli altri, gli interventi di Vincenzo Saba, all’epoca vicepresidente
della Fondazione Pastore, Bruno Storti, Giulio Andreotti, presidente del
Consiglio dei Ministri, Franco Marini.
Nella circolare di Pastore non si fa riferimento
alcuno al 1° maggio 1950, giorno in cui, secondo alcuni storici ed ex-dirigenti
sindacali si sarebbe svolta, sempre all’Adriano, l’assemblea costitutiva della
Cisl. In realtà, come testimoniano la citata circolare e la targa posta fuori
del teatro Adriano, tutto si consumò in una sola giornata. Anche perché, come
scrissero alcuni quotidiani dell’epoca, lo svolgimento della cerimonia il 30 aprile
era dovuta alla necessità di garantire la presenza dei dirigenti di tutta
Italia nelle rispettive sedi per il giorno successivo, festa del lavoro. Il
quotidiano più informato sulle vicende del nuovo soggetto sindacale – il Popolo
– scrisse nel numero del 29 aprile che la cerimonia del giorno successivo
“acquisterà una importanza ancora più notevole per il fatto che essa, a Roma,
assorbirà la celebrazione del 1° maggio. L’anticipazione della cerimonia al
giorno 30 aprile è dovuta alla necessaria presenza dei dirigenti di tutta Italia
in Roma, per assistere all’unificazione, e della non meno necessaria loro
presenza nelle rispettive sedi per il giorno successivo, festa del lavoro”.
La prima pagine di Conquiste del lavoro n. 17 del 30
aprile 1950, ancora settimanale della Libera Cgil, ricordava che “Concludendosi
le operazioni per l’unificazione con la grande assemblea di domenica 30 aprile,
la celebrazione del 1° maggio, festa dei lavoratori, sarà la prima
manifestazione di forza della nuova organizzazione sindacale unificata. Ad essa
presiederà in ciascuna provincia la segreteria della nuova organizzazione
unitaria la quale realizzerà un programma particolare e importante”.
Il numero successivo, il primo di Conquiste
settimanale della Cisl, riporta la cronaca dell’assemblea del 30 aprile con il
testo integrale dell’intervento di Pastore.
Questa sequenza è stata stravolta prima con il
Bollettino d’informazioni sindacali del 18 maggio 1950 che riporta la cronaca
della manifestazione dell’Adriano collocandola al 1° maggio e, successivamente,
con il volume presentato in occasione del 4° Congresso nazionale del 10-13
maggio 1962 intitolato Per una storia della Cisl 1950-1962, in cui a pagina 23
si legge che “…Fil, Lcgil e Unione delle federazioni autonome, il 30 aprile
1950, siglarono in Roma il ‘Patto di unificazione delle forze sindacali
democratiche’ e il 1° maggio 1950, al teatro Adriano in Roma, proclamavano la
costituzione della nuova Confederazione italiana sindacati lavoratori”.
Un equivoco che è durato troppo a lungo e che continua
ancora a trarre in inganno dopo 75 anni.
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