Nelle altre due grandi
Confederazioni sindacali non sarebbe successo.
La Cgil con i suoi repertori (uno per tutti, il volume https://www.fondazionedivittorio.it/it/uomini-e-donne-della-cgil-segreterie-confederali-delle-federazioni-nazionali-categoria-delle-cgil)
e i suoi archivi digitali (http://151.1.148.212/cgil/HapConsole.aspx?AspxAutoDetectCookieSupport=1
https://www.collettiva.it/archivio/rassegnasindacale/
https://patrimonio.archivio.senato.it/inventario/archivio-storico-cgil-nazionale/archivio-confederale/struttura)
può verificare in un batter d’occhio la veridicità di notizie che riguardano i
suoi dirigenti e la sua storia.
La Uil possiede - anche se ha ritenuto di non metterle in rete, eccezion
fatta per quanto contenuto nell’Archivio storico del Senato (https://patrimonio.archivio.senato.it/inventario/istituto-studi-sindacali-uil/unione-italiana-del-lavoro/struttura)
- una serie di banche dati a consultazione interna che permettono, a quanti
scrivono di storia di strutture e di uomini dell’organizzazione ora guidata da
Pierpaolo Bombardieri, di incorrere nel minor numero di errori possibili.
Non a caso Cgil e Uil sono
state anche in grado di costruire, con certosina pazienza, un proprio robusto
dizionario (602 pagine per la Cgil
e 431 per la Uil)
che descrive storia e sviluppo di ciascuna organizzazione aderente dalla
fondazione (1944 per la Cgil,
1950 per la Uil)
fino al 1968.
La Cisl ha prodotto pochi strumenti di questa natura. Il più
consultato è una cronologia (La
Cisl 1950/1980) del 1980 che non è esente da gravi errori e/o
omissioni.
Se Franco Marini, anziché
nella Cisl, avesse militato in una delle altre due sigle sindacali non sarebbe
stato oggetto di bufale, come purtroppo si verifica ormai da più di quindici
anni.
La Cisl ha beatificato Marini quando era ancora vivo. Questa
voglia di beatificazione ha fatto passare in secondo piano il rigore storico e
l’uso delle fonti. Queste bufale, fino a poco tempo fa, sono state contenute in
limiti e in un ambiente ristretti. Ma, dopo la pubblicazione del (pur bel) libro
di Fiore e Oliverio – Sempre Franco: Marini tra sindacato, politica e
istituzioni – queste fake news si stanno diffondendo a macchia d’olio. Non sono
tante, alla data odierna, le biblioteche che posseggono il libro, ma fra queste
sono presenti la biblioteca dell’Associazione Biliolavoro, la biblioteca
Gabriele De Rosa dell’istituto Luigi Sturzo, la biblioteca Italo Viglianesi, la
biblioteca della Fondazione Nocentini e quella della Fondazione Donat Cattin.
Biblioteche in cui, chi consulterà il volume, magari per una tesi di laurea,
scriverà senza porsi alcun dubbio che:
- nel 1956 Marini frequentò
il corso per sindacalisti al Centro studi Cisl di Firenze in compagnia di Carniti,
Colombo, Crea e Sartori
- nella Federpubblici assume
l’incarico di segretario generale aggiunto e poi quella di segretario generale
- nel 1973 entra nella
segreteria confederale Cisl dove è responsabile
della contrattazione collettiva del
settore pubblico impiego
- nel 1987 l’Assemblea dei quadri di Abano Terme promosse
nuovi strumenti di comunicazione sindacale trasformando, tra l’altro, in
quotidiano “Conquiste del lavoro”, fino ad allora settimanale.
Quattro vere e proprie bufale
che alterano la biografia sindacale di Franco Marini - su cui molti sono ancora
i vuoti da colmare - mettendone in ombra segmenti che meriterebbero ben altri
approfondimenti.
Oggi, a differenza di solo
pochi anni fa, è possibile smascherare queste bufale con documenti rintracciabili
in rete. Documenti della Biblioteca e dell’Archivio storico Cisl che, con più o
meno fatica, possono essere letti o sul sito del Senato della Repubblica https://patrimonio.archivio.senato.it/inventario/confederazione-italiana-sindacati-lavoratori-cisl/confederazione-italiana-sindacati-lavoratori-archivio-storico-nazionale/struttura
o nell’Archivio e biblioteca digitale Cisl http://dati.abd.cisl.it/
Documenti poco consultati e
utilizzati dalla dirigenza e dagli studiosi di area Cisl per tutta una serie di
motivi che in questa sede non è il caso di approfondire. Ma che rappresentano
una fonte inesauribile di dati e informazioni sulla Cisl e sui suoi dirigenti.
Su Facebook,
all’indirizzo Facebook, le immagini
di alcuni documenti che smontano le quattro bufale di cui sopra.
Chi volesse riproporle (le
bufale) è pregato di citare le fonti!
3 commenti:
L'autore delle bufale ha un nome e un cognome. Merito delle due ultime segreterie generali della CISL è non solo di aver messo in rete, cercando di correggere gli orrori presenti, la biblioteca e l'archivio digitale ma soprattutto di aver fatto fuori chi, invece di tutelarla, ha contribuito a inquinare la storia di una gloriosa organizzazione.
Caro Enrico, coglie veramente nel segno la tua osservazione per cui le beatificazioni generano bufale. A maggior ragione quando il beatificando è ancora in vita o, peggio, in carica.
Bisognerebbe imparare dalla Chiesa, che prima di beatificare qualcuno lascia passare anni, e a volte secoli.
Caro Giovanni, quelle su Marini sono veramente gravi. Non furono colte quando Marini, presidente del Senato, fu santificato in una pubblica cerimonia in casa Cisl. Viene cancellato il ruolo da lui svolto nella formazione sindacale, nelle 150 ore per diritto allo studio e altro ancora. Settori di cui ebbe la responsabilità come segretario confederale contando su collaboratori, anch'essi cancellati con le bufale, come Silvio Costantini e Maurizio Polverari. Un uso accorto dell'archivio digitalizzato può consentire di fare luce su questi e altri momenti di storia della Cisl.
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