sabato 24 aprile 2021

Novembre 1975: da Napoli l'idea del quotidiano unitario

 

L’esperienza del quotidiano del 1973 non viene ripetuta. È però evocata nel corso dell’Assemblea organizzativa della Cisl che si svolge a Napoli nel novembre del 1975. Un’assemblea in cui la chilometrica relazione introduttiva, svolta dal segretario confederale Manlio Spandonaro, è stata considerata uno dei documenti più completi di analisi organizzativa della Cisl. Nella relazione Spandonaro conferma l’interesse di via Po alla realizzazione di un settimanale unitario e precisa che le difficoltà esistenti sul piano politico nella costruzione dell’unità non possono arrestare le iniziative della Cisl. “Siamo consapevoli – afferma il segretario organizzativo – che i nostri strumenti sono in larga misura insufficienti ed è per questo che da anni abbiamo prospettato l’esigenza di disporre di un mezzo di diffusione più puntuale ed efficace. Questo non poteva che essere il quotidiano sindacale”.

La Commissione che approfondisce i temi dei quadri e della formazione, dell’elaborazione della cultura del sindacato e dell’informazione dedica particolare attenzione al quotidiano. Viene sottolineata l’esigenza di dotare la Cisl di uno strumento quotidiano di informazione, senza la pretesa di fare un giornale di grandi dimensioni né tanto meno in concorrenza con le grandi testate. Mentre sulla necessità di un quotidiano si registra la quasi totalità dei consensi, sull’opportunità di pubblicarlo in quel momento politico e sindacale si realizza un’ampia convergenza, ma non l’unanimità dei consensi. Tutto questo non per considerazioni di ordine economico ma per valutazioni politiche. Nel sostenere l’urgenza e l’utilità di assumere tale iniziativa, la grande maggioranza della Commissione insiste sull’opportunità di impegnare su di essa Cgil e Uil e di assumerla direttamente in assenza di un loro consenso. Il quotidiano, conclude il documento approvato, sarebbe occasione di un’ulteriore verifica dell’autonomia della Cisl e delle altre organizzazioni. È in sostanza la proposta, che sarà accarezzata per poco tempo, del quotidiano unitario che riprenderebbe – ma è da dubitare che i delegati dell’epoca ne fossero consapevoli – quella conclusasi il 26 giugno del 1946.


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