Il 19 giugno 1973 i delegati e gli invitati
partecipanti al settimo Congresso confederale della Cisl che si è aperto il
giorno precedente trovano nel Palazzo dei Congressi dell’Eur una sorpresa: il
numero 01 di Conquiste del lavoro quotidiano dei lavoratori.
Ventiquattro pagine, formato tabloid (29x42
centimetri), il quotidiano - si legge nell’editoriale - oltre che un’esigenza
di razionalizzare, nel senso di renderla più tempestiva e puntuale, l’informazione
dei fatti sindacali, risponde ad una necessità, chiaramente avvertita dalla
stragrande maggioranza dei lavoratori e dalla quasi totalità degli iscritti
alla Cisl, di poter disporre di una fonte di informazione non inquinata, che
non manipoli la reale sostanza dei problemi sindacali e più in generale di
quelli economici e politici del nostro Paese.
Secondo l’editorialista “...Al giudizio della Cisl,
riunita a Congresso, è legato lo sviluppo di questo esperimento, di questo
sforzo compiuto per rendere l’attività della stampa Cisl proporzionale alla
grande forza dell’organizzazione, nelle fabbriche, nei campi, negli uffici, nel
Paese. Il nostro sforzo, perciò, non è velleitario, perché sostenuto da una
grande fiducia nella capacità della Cisl di dotarsi di un formidabile strumento
per rendere più efficace la sua azione, e più incisiva la sua presenza nella
società italiana”.
Il quotidiano pubblica, nelle pagine centrali, la
relazione del segretario generale Bruno Storti. Tra le firme di questo primo
numero Paolo Di Giovanni, Aldo Falivena e Mario Sepi.
I numeri successivi di Conquiste quotidiano escono
nelle date del 20, 21 e 30 giugno con una foliazione, rispettivamente, di 24,
28 e 40 pagine. Riportano tutto il dibattito congressuale fino all’esito delle
votazioni per il Consiglio generale. Non mancano le firme di prestigio di
esterni al sindacato: Giorgio Bocca, Raniero La Valle, Giovanni Gozzer. Per la
cronaca il Congresso fu vinto dalla lista 1 collegata alla mozione 1 con
1121500 voti.
L’esperimento, che ebbe in Luca Borgomeo il
protagonista principale, ottenne un grande successo. Al punto tale che a
partire dai primi mesi del 1974 cominciò a spuntare, tra i punti all’ordine del
giorno delle riunioni della segreteria confederale, quello relativo al
“quotidiano sindacale”.
Non se ne farà niente, soprattutto perché la Cisl si
troverà ad affrontare uno dei periodi più travagliati della sua storia.
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