Il primo a essere pubblicato,
nel marzo 2007, era stato quello della Cgil. Il secondo, a fine 2017, quello
dei sindacati autonomi. Il terzo, nel marzo di questo 2018, quello della Uil.
Si tratta di tre dizionari
che intendono fornire una guida per lo studio delle organizzazioni sindacali
nel periodo 1944-1968. L’obiettivo è offrire dati sull’ampio, complesso e
mutevole mondo sindacale italiano del secondo dopoguerra, sulle sue strutture e
sulla storia della loro formazione.
Il primo volume, quello
riguardante la Cgil, contiene 277 nomi di organizzazioni sindacali riportate in
ordine alfabetico. Il secondo elenca 167 voci di sindacati autonomi. Il terzo
85 voci di organizzazioni sindacali affiliate alla Uil e 12 della Fil.
Di ciascuna organizzazione è
stata redatta una scheda che si struttura in una storia istituzionale,
contenente anche informazioni sugli organi dirigenti, sulle loro
caratteristiche e sui mutamenti intervenuti; segue poi, quando è stato reso
possibile dallo stato delle fonti, la ricostruzione delle principali linee
contrattuali perseguite dalle singole organizzazioni.
I dati contenuti nelle schede
sono molteplici (nome, sigla, anno di costituzione, anno di eventuale
cessazione e così via).
La ricerca, come scrive
Myriam Bergamaschi sul suo sito internet, è stata avviata nel 2002, e ha preso
in considerazione i sindacati affiliati a due delle maggiori confederazioni
(Cgil e Uil) e i sindacati autonomi. La Cisl, specifica l’autrice, è stata
esclusa per ragioni pratiche. Lo studio è stato condotto su fonti
archivistiche, fonti a stampa e materiale storiografico. Per il dizionario
sulla Uil, ad esempio, sono stati consultati per il reperimento dei materiali
archivistici e a stampa: Fondazione Bruno Buozzi, Fondazione Kuliscioff, archivio
storico Intesa Sanpaolo, archivio storico Cgil nazionale, Associazione archivio
del lavoro, biblioteca centrale di Firenze, biblioteca della Fondazione Giangiacomo
Feltrinelli, biblioteca Sormani di Milano, biblioteca nazionale Uil.
Il dizionario dedicato ai
sindacati autonomi (Myriam Bergamaschi, I sindacati autonomi in Italia
1944-1968: un dizionario, Pisa, Bfs edizioni, 2017, pp. 336, euro 27,00)
rappresenta la prima guida organica al variegato mondo del sindacalismo autonomo
in Italia, largamente ignorato dalla storiografia corrente. Il dizionario
censisce le organizzazioni non affiliate ad alcuna delle confederazioni Cgil,
Cisl, Uil e Cisnal. Fornisce anche informazioni che riguardano la Cisl quando,
ad esempio, ricostruendo le vicende della Cisi (Centrale italiana sindacalisti indipendenti),
della File (Federazione italiana lavoratori esattoriali) e della Filsta
(Federazione italiana lavoratori servizi tributari appaltati) evidenzia il
ruolo svolto da quel Paolo Consoni che condusse l’operazione di affiliazione alla
Lcgil e poi alla Cisl della Filsta. Consoni entrò a far parte della prima
segreteria confederale della Cisl eletta dall’assemblea generale del teatro
Adriano di Roma del 30 aprile 1950.
Anche nel volume sulla Uil
(Myriam Bergamaschi, I sindacati della Uil 1950-1968: un dizionario, prefazione
di Carmelo Barbagallo; La tradizione riformista della Uil, i connotati in fieri
del sindacato dei cittadini di Giorgio Benvenuto, Roma, Biblioteka edizioni,
2018, pp. 431, euro 25,00) sono numerosi i sindacati (basti pensare alla Fil) e
le vicende che aiutano a ricostruire il modo in cui è nata la Cisl.
Questo volume contiene oltre
110 pagine di appendici, curate da Marco Zeppieri, con documenti, in parte
inediti, in parte poco conosciuti, riferiti alla fase storica che caratterizzò
la crisi della Cgil unitaria, le scissioni sindacali del periodo 1948-1950, la
costituzione della Uil il 5 marzo 1950.
Di particolare interesse le
note informative redatte in modo riservato dalla Questura di Roma sulle
riunioni che hanno preceduto e seguito la costituzione della Uil. Tali note
sono state rintracciate all’Archivio di Stato nei fascicoli del ministero dell’Interno.
L’autore delle note non manca di esprimere valutazioni anche sul clima in cui
si è svolta l’assemblea fondativa della Uil quando scrive che:«…La quasi
totalità degli interventi ha destato interesse molto scarso perché gli oratori,
molti dei quali insufficientemente preparati, non hanno prospettato problemi
concreti, ma hanno ripetuto, con lunghi discorsi, privi di sostanza, quanto
avevano esposto Bigi e Sommovigo…».
Quanto alla Cisl, non esistono,
a oggi, né un dizionario né tantomeno un elenco completo dei sindacati aderenti
dal 1950 al 1968 all’organizzazione fondata da Giulio Pastore. Esistono però -
oltre alle elaborazioni realizzate dalle varie categorie per ricostruire la
loro evoluzione - materiali e studi che hanno posto le basi per una rigorosa e
completa ricostruzione dei sindacati della Cisl. Basti per tutti la citazione
del fondamentale saggio di Ettore Santi (L’evoluzione delle strutture di
categoria: il caso Cisl) contenuto nel fascicolo n. 48, giugno 1983, di
Prospettiva sindacale interamente dedicato al tema “riforma organizzativa e
funzionamento del sindacato”.
Tutti questi studi mettono
l’accento sulla storia dell’organizzazione come asse portante di un
sindacalismo che intende svolgere un ruolo attivo nel paese.
Se l’autore di questa nota
avesse consultato l’indice per nomi di persona del dizionario della Cgil
avrebbe aggiunto, nella nota biobibliografica scritta per il volume di Edizioni
lavoro su Bruno Storti, che il successore di Pastore alla guida della Cisl era
stato eletto vice segretario del Sindacato nazionale dipendenti civili
ministero Marina militare, in occasione del secondo congresso (novembre 1945)
di questo sindacato.
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