Hanno quasi del miracoloso i
dati sul tesseramento Uil nell’anno appena trascorso. Aumentare gli iscritti in
una fase e con un governo che non hanno certamente favorito l’adesione di
lavoratori e pensionati al sindacato rappresenta un risultato più che sorprendente.
L’organizzazione di Angeletti
perde un numero consistente di iscritti solo nel settore, l’edilizia, che più
ha sofferto della crisi economica e sociale. Ne conquista molti tra i
lavoratori atipici mentre per il resto, tra alti (commercio e scuola) e bassi (pensionati),
conserva le posizioni acquisite nell’anno precedente.
Il totale degli aderenti alla Uil
nel 2012 ammonta a 1916949 unità, che salgono a 2206181 considerando anche gli
iscritti di seconda affiliazione, contro 1903849 (2196442 con gli associati di
seconda affiliazione) del 2011.
L’ultimo rapporto del Censis
sulla situazione sociale del paese, nella consueta tabella sugli iscritti ai
sindacati confederali negli anni 2010 e 2011, ci fa sapere che nel 2011 gli
iscritti a Cgil, Cisl, Uil e Ugl erano 14460919 contro i 14498456 dell’anno
precedente. Il peso dei pensionati sul totale degli iscritti scende al 42,6%
contro il 42,9% del 2010. Solo nella Cgil i pensionati rappresentano più della
metà degli associati, mentre nella Ugl sono poco meno del 23%.
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