La scomparsa di Franco Marini
è stata commentata in vario modo sui quotidiani italiani a partire da Conquiste del lavoro. Tra i contributi più interessanti mi piace segnalarne tre: di
Concita De Gregorio su la
Repubblica, di Aldo Cazzullo sul Corriere della sera ma soprattutto
quello di Massimo Mascini su Il diario del lavoro, il quotidiano online del lavoro
e delle relazioni industriali che in questi giorni ha compiuto venti anni di vita
https://www.ildiariodellavoro.it/franco-marini-un-altro-grande-sindacalista-che-esce-di-scena/
Massimo Mascini è uno dei
pochi giornalisti che, anche per motivi anagrafici, ha vissuto e raccontato in
presa diretta i momenti più importanti e difficili del Marini sindacalista e
della Cisl tutta intenta a realizzare il sogno del sindacato soggetto politico.
La sua nota potrebbe
dispiacere a qualcuno, ma va letta e meditata con grande attenzione.
3 commenti:
Mi sembra che la ricostruzione di Mascini, a differenza di altre, sia perfetta.
Da vecchio militante e dirigente regionale del sindacato dei braccianti (in anni di poco successivi) faccio notare una piccola imperfezione nella ricostruzione di Mascini: quando dice che nella Cisl c'era una destra che faceva capo a Storti e Marini di cui faceva parte la Fisba. Se non si mettono le date, l'affermazione crea confusione: la Fisba sostiene Storti contro Carniti e Macario nel 1969, ma poi Storti fa l'accordo con la sinistra nel 1970 e la Fisba diventa la parte più importante della minoranza che si oppone a Storti, Carniti e Macario dal 1971, quando in ballo c'era lo scioglimento della Cisl, che i metalmeccanici avevano già approvato, per fare il sindacato unitario.
Quella minoranza imperniata sulla Fisba non faceva quindi capo a Storti, che era maggioranza con Carniti e Macario, ma neanche a Marini.
Hai ragione Ori, anche se sulle date dopo il 1969 si potrebbe disquisire . A me, solo per fare un esempio, quando nel 1972 sono entrato in Cisl, hanno insegnato che Storti rappresentava il centro della Cisl (qualcuno lo definiva il ventre molle). La Fisba (con la Flaei e altre strutture) a destra e la Fim (con la Fulpia e altre strutture) a sinistra. I capifila erano quindi Fisba e Fim che in occasioni particolari, ad esempio quando si parlava di tesseramento o di risorse, trovavano una unità a prova di bomba.
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