mercoledì 10 febbraio 2021

La scomparsa di Franco Marini

 

 La scomparsa di Franco Marini è stata commentata in vario modo sui quotidiani italiani a partire da Conquiste del lavoro. Tra i contributi più interessanti mi piace segnalarne tre: di Concita De Gregorio su la Repubblica, di Aldo Cazzullo sul Corriere della sera ma soprattutto quello di Massimo Mascini su Il diario del lavoro, il quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali che in questi giorni ha compiuto venti anni di vita https://www.ildiariodellavoro.it/franco-marini-un-altro-grande-sindacalista-che-esce-di-scena/

Massimo Mascini è uno dei pochi giornalisti che, anche per motivi anagrafici, ha vissuto e raccontato in presa diretta i momenti più importanti e difficili del Marini sindacalista e della Cisl tutta intenta a realizzare il sogno del sindacato soggetto politico.

La sua nota potrebbe dispiacere a qualcuno, ma va letta e meditata con grande attenzione.

 


3 commenti:

Francesco Lauria ha detto...

Mi sembra che la ricostruzione di Mascini, a differenza di altre, sia perfetta.

Maurizio Ori, ex segretario della Fisba e poi della Fai Emilia-Romagna ha detto...

Da vecchio militante e dirigente regionale del sindacato dei braccianti (in anni di poco successivi) faccio notare una piccola imperfezione nella ricostruzione di Mascini: quando dice che nella Cisl c'era una destra che faceva capo a Storti e Marini di cui faceva parte la Fisba. Se non si mettono le date, l'affermazione crea confusione: la Fisba sostiene Storti contro Carniti e Macario nel 1969, ma poi Storti fa l'accordo con la sinistra nel 1970 e la Fisba diventa la parte più importante della minoranza che si oppone a Storti, Carniti e Macario dal 1971, quando in ballo c'era lo scioglimento della Cisl, che i metalmeccanici avevano già approvato, per fare il sindacato unitario.
Quella minoranza imperniata sulla Fisba non faceva quindi capo a Storti, che era maggioranza con Carniti e Macario, ma neanche a Marini.

enrico giacinto ha detto...

Hai ragione Ori, anche se sulle date dopo il 1969 si potrebbe disquisire . A me, solo per fare un esempio, quando nel 1972 sono entrato in Cisl, hanno insegnato che Storti rappresentava il centro della Cisl (qualcuno lo definiva il ventre molle). La Fisba (con la Flaei e altre strutture) a destra e la Fim (con la Fulpia e altre strutture) a sinistra. I capifila erano quindi Fisba e Fim che in occasioni particolari, ad esempio quando si parlava di tesseramento o di risorse, trovavano una unità a prova di bomba.