martedì 10 settembre 2024

Saverio Tutino e l'Archivio della memoria

 

“Nel 1984 ho fondato a Pieve Santo Stefano un archivio che raccoglie diari, memorie, epistolari di persone sconosciute: i documenti scritti, di ogni persona che li conservi o li abbia conservati in un angolo della propria casa, sono diventati per me l’oggetto di una ricerca sulla vita umana. Lavorando per anni all’interno di partiti che dicevano di lottare per la dignità della persona, avevo visto che in questo campo le delusioni superano di gran lunga i passi in avanti che si possono compiere nell’arco di un’esistenza. Per la dignità della persona si può fare qualcosa di più partendo dall’interessamento per la persona singola. Chi cerca la scorciatoia politica, putando sul riscatto rivoluzionario delle masse, finisce per tradire l’attesa dei singoli individui che costituiscono queste masse. Quando mi sono rivolto a persone sconosciute, chiedendo loro di consegnarmi ricordi scritti, per salvare queste testimonianze da una perdita sicura, ho avuto l’impressione di riscattare cinquant’anni di frustrazioni patite nella ricerca della stessa cosa per un’altra via, quella di un’«illusione», sempre delusa da se stessa”.

Così Saverio Tutino nelle pagine conclusive del suo libro (Saverio Tutino, L’occhio del barracuda: autobiografia di un comunista, Milano, Terre di mezzo, 2024, pp. 425, euro 14,00) che è stato ristampato dopo quasi trent’anni dalla sua prima pubblicazione per Feltrinelli.

Dal 12 al 15 settembre si svolgerà a Pieve Santo Stefano (Arezzo) la quarantesima edizione del Premio Pieve Saverio Tutino con numerosi appuntamenti che collegano tre date fondamentali della sua storia: il 1944 quando il borgo fu raso al suolo dall’esercito tedesco in ritirata, il 1984 anno della fondazione dell’Archivio dei diari e oggi, nel 2024, in cui le ragioni per cui è nato l’archivio trovano la più alta e grave delle espressioni: non un cimitero per i ricordi, ma un vivaio della memoria.

Sabato 14 alle 17 due incontri saranno dedicati al fondatore dell’Archivio dei diari. Nel corso dell’iniziativa, che è realizzata in collaborazione con il Comitato nazionale per la celebrazione del centenario della nascita di Tutino, oltre all’autobiografia sarà presentato un saggio inedito (Andrea Mulas, L’oro introvabile. Saverio Tutino e le vie della rivoluzione, Bologna, il Mulino, 2024, pp. 176, euro 19) che indaga a fondo lo spirito rivoluzionario di Tutino.

La nuova edizione dell’autobiografia - la cui lettura, soprattutto nella prima parte, richiama alla memoria le pagine più avvincenti de “Il provinciale” di Giorgio Bocca -  è arricchita da una bellissima prefazione di Marcello Flores che non manca di sottolineare come l’Archivio di Pieve Santo Stefano sia diventato una delle più originali e interessanti avventure culturali dell’Italia a cavallo tra il XX e il XXI secolo.

( pubblicato su Conquiste del lavoro del 12 settembre 2024)

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