Quattro libri, quattro ricorrenze: i novant’anni di
Antonio Pizzinato, i cinquant’anni della conquista delle 150 ore per il diritto
allo studio, i cinquant’anni della nascita della Federazione unitaria Cgil Cisl
Uil, il cinquantesimo della costituzione della Fondazione Giulio Pastore.
Segretario generale della Cgil dopo Luciano Lama e
prima di Bruno Trentin, due icone del sindacato di corso d’Italia, Antonio
Pizzinato ha compiuto l’8 ottobre di quest’anno novant’anni. Prima del suo compleanno
è uscito un libro (Antonio Pizzinato, Eravamo il sindacato, Homeless Book, Milano
2022) in cui ripercorre, in un colloquio con Carlo Stelluti - storico dirigente
della Cisl - tutta la sua vita. Nato in Friuli dove assiste alle violenza dei
nazifascisti, si trasferisce a Milano. Da semplice apprendista milita nel Partito
comunista e nella Cgil fino a diventare il numero uno del più grande sindacato
italiano. Nel 1958 frequentò la scuola superiore di carattere mondiale di
Mosca. Come segretario generale della Cgil operò per una rifondazione del
sindacato che portò ad un aspro confronto interno ed alle sue dimissioni. Nella
sua attività parlamentare e di governo Pizzinato ha continuato a proporre e
approvare provvedimenti a favore dei lavoratori.
Nell’aprile e nel maggio del 1973, con il rinnovo
dei contratti collettivi nazionali di lavoro dei metalmeccanici, nasce
l’istituto delle 150 ore per il diritto allo studio. Un’esperienza che ha
segnato profondamente, in quegli anni Settanta del secolo scorso, un’intera
generazione di sindacalisti. A questa esperienza si richiama il libro di Monica
Dati (Quando gli operai volevano studiare il clavicembalo: l’esperienza delle
150 ore, prefazione di Pietro Causarano, Aracne, Roma 2022) che analizza con
abilità, passione e competenza quella vasta produzione archivistica,
multimediale e a stampa che da quasi cinquant’anni continua a fiorire attorno
ad una vicenda che viene ricordata ogni volta che si parla di educazione degli
adulti.
Il volume, che è frutto della ricerca svolta presso
il Dipartimento di formazione, lingue, intercultura, letterature e psicologia
dell’Università degli studi di Firenze, tra i tanti pregi ha quello di aver
saputo leggere e rappresentare con intelligenza i materiali contenuti nel Fondo
150 ore della Biblioteca centrale Cisl che sono disponibili all’indirizzo
internet dati.abd.cisl.it
A questi pregi fa da contrappeso un grave difetto:
l’assenza, nella bibliografia, del volume di Maurizio Polverari e Alberto La
Porta, La contrattazione collettiva per la formazione dei lavoratori, che, tra
l’altro, è scaricabile al sito indicato nella sequenza B. 13856. fasc. 004
Il 3 luglio 1972 le segreterie confederali di Cgil
Cisl Uil firmano il documento che dà vita alla Federazione unitaria. Durerà
poco meno di dodici anni. Su questa esperienza la Fondazione Brodolini, con la
partecipazione della Fondazione Di Vittorio e dell’Istituto sindacale Italo
Viglianesi e con la collaborazione degli Archivi storici di Cgil e Uil, ha
condotto un’ampia ricerca che si è tradotta in un volume (L’unità possibile: la
Federazione Cgil, Cisl, Uil 1972-1984, a cura di Franco Lotito, Viella, Roma
2021) cui bisognerà far riferimento per ripercorrere uno squarcio di storia
sindacale che suscitò grandi speranze e delusioni. Gli autori dei saggi
(Carrieri, Ciampani, Del Rossi, Gabaglio, Ghezzi, Lotito, Montali, Romeo,
Rosati, Saija, Strangio, Veronese, Zampieri) sono professori universitari,
studiosi, ricercatori, ex-sindacalisti che hanno saputo raccontare, con
un’obiettività sorprendente dato il carattere dell’opera, vicende sulle quali
ancor oggi esistono interpretazioni fortemente divergenti.
Il libro purtroppo in alcune parti sembra essere
stato redazionato in maniera approssimativa: nomi errati, note incomplete ed
altro ancora.
Il 26 febbraio 1971 un gruppo di amici raccolti
attorno a Mario Romani firmarono l’atto costitutivo della Fondazione Giulio
Pastore. In un volume per palati sopraffini, di area Cisl ma non solo, si
traccia – quasi ad anticipare quella storia della Fondazione che è ancora tutta
da scrivere – una sorta di profilo storico dell’istituzione intitolata al padre
fondatore della Cisl (Un’autentica esperienza di libertà: la Fondazione Giulio
Pastore 1971-2021, a cura di Aldo Carera, prefazione di Luigi Sbarra, Edizioni
lavoro e Fondazione Giulio Pastore, Roma 2022). Non è facile sintetizzare il
contenuto del libro in cui i contributi, numerosi, portano firme di grande
prestigio. Mi limito a segnalare la brevissima testimonianza di Rosalba Canetta
su “Mario Romani e il mestiere della ricerca” e le tre pagine di Luisa Saba,
figlia della sorella di Vincenzo Saba, che traccia, raccontando la sua esperienza
nella Cisl, un profilo inedito di quello zio che è stato una colonna portante
della Fondazione.
Una figura attraversa molti interventi, quella di
Benedetto Calì che fu segretario generale della Fondazione Pastore dal 1971
fino alla morte nel 2005. Il contributo più breve della raccolta, scritto dal
figlio Antonello, sembra solo un’anticipazione di quello, più ampio, che gli
sarà dedicato nella prossima storia della Fondazione.
(Pubblicato su via Po Economia del 21 dicembre https://www.facebook.com/photo/?fbid=2664284370376586&set=a.154627118009003)
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