lunedì 25 ottobre 2021

Qualcosa di nuovo sul Centro studi Cisl di Firenze che festeggia i suoi primi 70 anni di attività

 

Sul Centro studi Cisl di Firenze è stato scritto tanto. Anzi, tantissimo. Ma non tutto. Manca, ad esempio, tutta quella serie di citazioni imprecise, strane o, per così dire, curiose, contenute negli scritti di personaggi non di secondo piano. Come quell’autorevole esponente della Corte Costituzionale che l’anno scorso scriveva della “Scuola Cisl di Firenze diretta da Mario Romani”. O quell’altrettanto autorevole avvocato giuslavorista che, sempre nel 2020, ha citato lo “storico dell’economia Mario Romani, direttore della scuola fiorentina di via della Piazzola”. Senza dimenticare, poi, quel giornalista ex parlamentare che, più recentemente, ha raccontato di Franco Marini che “con Carniti, Colombo e Crea frequenta l’Istituto di formazione sindacale dedicato a Giulio Pastore”. Per non dire di quell’ex segretario generale della Cisl che nel suo curriculum vitae ricorda di “aver frequentato la scuola di economia di Fiesole del Centro Studi della Cisl”

Ma è possibile, oggi, scrivere o dire qualcosa di più, di originale, di non conosciuto, sul Centro Studi? Lo sapremo, probabilmente, il 24 novembre, quando si svolgerà il convegno organizzato per celebrare settanta anni di attività del Centro Studi. In quell’occasione verranno proiettate le videointerviste realizzate da Francesco Lauria e Adriana Coppola a Guido Baglioni e Augusta Restelli.

Guido Baglioni, ad esempio, avrebbe molto da dire sulla sua esperienza di direttore del Centro e di quando, nei primi mesi del 1974, fu nominato responsabile delle attività culturali della Cisl. E di quel giorno, il 26 marzo dello stesso anno in cui, accompagnato da Giampaolo Rossi del sindacato Università e da De Pamphilis, dell’ufficio studi confederale, si incontrò con la segreteria confederale (assente il solo Macario impegnato a Venezia).

Più complessa e tormentata la vicenda della direzione di Oscar Marini Diomedi.

Una vicenda contenuta, sia pure per sommi capi, nei verbali della segreteria confederale che sono custoditi, quasi sepolti si potrebbe dire, nell’archivio storico del Senato della Repubblica. Se e quando sarà possibile riesumarli e studiarli si potrà scrivere una nuova storia del Centro Studi Cisl, con documenti inediti e con sorprese che non finiranno mai di stupirci.


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Giacinto, ho molto apprezzato il tuo post. Gustoso e pieno di notizie. Non fosti tu, molti anni fa, a confessarmi che su Romani direttore del Centro studi di Firenze peccasti tra i primi, indotto in tentazione dal prode direttore dell'archivio storico Ivo Camerini? Ti leggo sempre con piacere. Un forte abbraccio. Danilo

enrico giacinto ha detto...

Anch'io su Romani ho peccato carissimo amico. Non una volta sola, ma forse due. La prima in occasione del Congresso del 1993 quando, nella veste di direttore editoriale di Edizioni lavoro, consentii a Ivo Camerini di scrivere in un album fotografico sulla Cisl che Romani era stato il primo direttore del Centro studi di Firenze. La seconda in occasione della mostra fotografica (curata da Camerini e dal sottoscritto) dedicata a Carlo Riccardi nei primi anni del secolo, quando si riscrisse di Mario Romani direttore del Centro studi. Considerato il ruolo svolto da Romani ci sembrava quasi naturale che avesse diretto il Centro. Nessuno, a onor del vero, ci fece notare l'errore in cui incorrono ancor oggi personaggi più titolati. Meno male che il volumetto "60 anni in via della Piazzola" ha messo le cose a posto https://www.centrostudi.cisl.it/approfondimenti/documentazione/26-quaderno-n-21.html
Non sarebbe male inviarne copia o segnalare il link di cui sopra a questi personaggi.

Anonimo ha detto...

Non mi pare sia venuto niente di nuovo dsl seminario. Se non altro verrà fuori un altro libro sulla storia della cisl. Di questi tempi non è poco...

Anonimo ha detto...

Tranne i due vecchi professori non mi pare ci sia stata molta trippa per gatti.