venerdì 30 aprile 2021

Il nuovo sito della Cisl col bilancio 2020 e, purtroppo, con l'inaccessibilità del patrimonio archivistico e documentario

 

La Cisl ha festeggiato il suo 71° compleanno con un nuovo sito internet che, a prima vista, appare più leggibile e più gradevole rispetto a quello precedente. Nella sezione relativa ai bilanci e al tesseramento i dati partono dal 2011 (nel precedente iniziavano dal 2002).

Prima tra le tre grandi confederazioni la Cisl ha messo in rete il suo bilancio 2020 che si è chiuso con un utile di 7751,94 euro. È il quarto anno consecutivo che l’organizzazione ora guidata da Luigi Sbarra presenta un bilancio in attivo.

Purtroppo, a distanza di un anno, è ancora fuori servizio per manutenzione il sito dell’archivio storico e della biblioteca digitale (abd) Cisl Offline - Torneremo online al più presto (cisl.it) che contiene oltre ottocentomila pagine di documenti storici della Confederazione. La consultazione è stata possibile solo per quattro anni, da quando cioè, nel maggio 2016, l’allora segretaria generale Annamaria Furlan comunicò a tutte le strutture che si era concluso un importante e complesso processo di digitalizzazione e messa online del patrimonio archivistico.

Gli unici documenti consultabili sono quelli contenuti nell’Archivio del Senato della Repubblica Confederazione italiana sindacati lavoratori - Archivio storico nazionale - Patrimonio dell'Archivio storico Senato della Repubblica mentre per quanto riguarda Conquiste del lavoro una raccolta del periodico dalla nascita (1948) fino alla trasformazione in quotidiano (1986) è contenuta nei sei dvd realizzati dalla Cisl e dalla Fondazione Pastore nei primi anni del 2000. Nell’abd in manutenzione è invece contenuta anche un’ampia raccolta delle annate di Conquiste quotidiano.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Giacinto, non hai navigato con il consueto scrupolo. Nell'old.cisl trovi infatti i dati dei bilanci a partire dal 2002. hai ragione in merito all'archivio digitalizzzato. niente di niente. di chi la colpa? In fondo, se ci pensi bene, dopo Carniti quasi nessuno ha pensato di coltivare la cultura e la memoria che sono stati i cavalli di battaglia dei padri fondatori a partire da Pastore