Operaio, redattore sindacale
a l’Unità, direttore di Rassegna sindacale e dei Quaderni di rassegna
sindacale, responsabile del Cespe (il Centro studi di politica economica del
Pci), docente universitario: questa la parabola professionale di Aris
Accornero. Furono Alessandro Pizzorno e Guido Baglioni a convincerlo, lui che
non era andato oltre il terzo anno dell’istituto tecnico, a partecipare al
concorso per professore ordinario.
Accornero ci ha lasciato
opere che sono da annoverare tra i classici della storia e della sociologia
industriale e del lavoro: il volume degli Annali Feltrinelli (Problemi del
movimento sindacale in Italia 1943-1974) del 1976, la Storia fotografica del
lavoro in Italia 1900-1980 (pubblicata nel 1981 in occasione dell’80°
anniversario della fondazione della Fiom), La parabola del sindacato (1992), Il
mondo della produzione (1994), Era il secolo del lavoro (1997).
Negli anni in cui diresse i
Quaderni di rassegna sindacale (fu direttore anche di Sindacato, mensile
unitario di politica, attualità e documentazione sindacale Cgil-Cisl-Uil che
esce nel corso del 1972 e conclude la sua traiettoria dopo solo 10 numeri) la
rivista divenne un qualificato punto di riferimento nel mondo sindacale e
politico, in quello della cultura e dell’Università.
Tra i numeri della rivista
vale la pena ricordare il fascicolo n. 50 del 1974 dedicato al finanziamento
del sindacato.
Un importante saggio di
Accornero (Rappresentanze sindacali in azienda: ieri e oggi. L’evoluzione della
cultura sindacale, dalle Commissioni interne ai Consigli fino all’accordo sulle
Rsu) pubblicato sul n. 3 del 1993 di Industria e sindacato è stato riproposto
nell’ebook della Biblioteca centrale Cisl intitolato L’ossessione legislativa
contributi scelti su rappresentanza e rappresentatività (http://online.cisl.it/e-book/I02DF3878).
Scritti di e su Aris
Accornero sono contenuti nell’ultimo bollettino Adapt (http://www.bollettinoadapt.it/bollettino-adapt/ordinario/29-ottobre-2018-n-37/).
Accornero ci ha lasciato
anche un gruppo di allievi - tra i quali ricordiamo Mimmo Carrieri, Patrizio Di
Nicola e Renato Fontana - che ha continuato e continua la sua opera.
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