lunedì 28 maggio 2012

Tre libri per conoscere la Cisl

Nel 2010 la Cisl ha celebrato il sessantesimo anniversario della sua costituzione. Tra le iniziative istituzionali è mancata, a differenza di altre occasioni, la pubblicazione di un libro sulla storia del sindacato fondato da Giulio Pastore. Non sono mancati, però, contributi che, sotto angolazioni diverse, hanno affrontato la materia. Nel 2010 è uscito un volume (Il tempo della semina: responsabilità e cooperazione per affrontare la crisi) del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che racconta la sua storia sindacale ed il suo intrecciarsi con la storia dell’Organizzazione. Nel 2011 la casa editrice il Mulino ha dato alle stampe un lavoro di Guido Baglioni intitolato "La lunga marcia della Cisl: 1950-2010". Un libro assolutamente da leggere per comprendere cosa è stata e cos’è la Cisl e come e perché è riuscita a vincere la sua scommessa. Per capire invece come sono cresciuti e chi erano i sindacalisti (come Carniti, Colombo, Crea e Marini) allevati alla scuola sindacale di Firenze che, negli anni Settanta del secolo scorso, hanno preso il posto della generazione dei padri fondatori della Cisl, si segnala il libro di Alberto Tridente, edito da Rosenberg&Sellier, "Dalla parte dei diritti: settanta anni di lotta". Il suo percorso di vita, dalla fabbrica alla segreteria nazionale della Fim, fino all’elezione a parlamentare europeo per Democrazia proletaria, dà la rappresentazione, più di qualsiasi saggio storico, di come una generazione di giovani cattolici (spesso democristiani) sia diventata protagonista delle più importanti vicende sindacali del secolo scorso.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Di questi libri quello che va assolutamente letto è quello del professor Baglioni. Quello di Tridente è rappresentativo solo della generazione della cosiddetta sinistra della Cisl che faceva capo alla Fim. Il libro di Bonanni serve solo, per chi è interessato, a capire come la pensa l'attuale leader della Cisl.

Anonimo ha detto...

come la pensa Bonanni non interessa a nessuno. ha appoggiato Berlusconi. ha appoggiato Monti. poi si è sempre pentito. se pensasse ad appoggiare meno tutti potrebbe fare gli interessi, se non di tutti i lavoratori e i pensionati, almeno di quelli iscritti alla cisl