Che sarebbe andata così era
prevedibile. Da chi ha invitato Renzi a tagliare tutti i trasferimenti pubblici
ai sindacati per darli ai lavoratori e alle imprese, a chi è sceso in piazza
per chiedere anche la riduzione dei permessi e dei distacchi sindacali e una profonda
revisione della normativa sui Caf.
Forse Cgil, Cisl e Uil hanno
sbagliato a rispondere all’articolo di Osvaldo Paolini su “Il Messaggero”
dell’11 marzo. Oscar Giannino ha avuto buon gioco a rincarare la dose
chiedendo, per il primo maggio, il regalo di un bel bilancio consolidato.
I sindacati, probabilmente, non
sono ancora nelle condizioni di costruire e far conoscere quei bilanci
consolidati che pure sono previsti nelle loro norme statutarie e/o
regolamentari. Forse saranno costretti a farlo quando il Parlamento approverà
le proposte di legge sulla materia con un’ampia maggioranza che vedrà assieme Lega, Forza Italia, Grillini e una parte del Pd.
I sindacati, a partire da
quelli confederali, farebbero meglio, anziché rispondere ogni tanto o
addirittura querelare chi si permette di indagare sulle loro risorse
finanziarie, a diffondere, semplificandoli, documenti come quello pubblicato su
“Conquiste del lavoro” del 20 marzo o come quello presentato all’audizione
della Commissione finanze del Senato il 5 febbraio scorso.
Nessun commento:
Posta un commento