Si intitolava “Dna Cisl: una riflessione sul sindacato
alla luce del pensiero e dell’esperienza storica della Cisl”. Il primo
capoverso recitava così: “Le celebrazioni del cinquantesimo anniversario della
Fondazione della Cisl si collocano su due versanti: quello della riflessione
sul passato e quello della riflessione sul futuro. Ambedue si possono
considerare storiche: nel senso che, in questo momento di incertezza sul futuro
del sindacato e della stessa società democratica, solo la lunga durata aiuta a
comprendere gli avvenimenti: guardando, cioè, al passato, al presente e al
futuro. Le celebrazioni devono quindi essere concepite unitariamente”.
L’ambizioso progetto, predisposto nel 1997-1998 dalla
segreteria generale della Cisl in vista dei primi cinquant’anni di vita
dell’organizzazione fondata da Giulio Pastore, rimase incompiuto per varie
ragioni. Erano stati coinvolti nell’iniziativa le Fondazioni di area Cisl, a
partire dalla Fondazione Pastore, e autorevoli studiosi di storia e relazioni
industriali.
Il presupposto da cui partiva il progetto era che,
nella storia secolare del movimento sindacale, nazionale e internazionale, ci
fosse stato un momento in cui nacque un’associazione sindacale nuova, la Cisl,
con una sua particolare fisionomia e cultura. Un’esperienza così significativa
e originale da autorizzare a parlare, per metafora, di Dna Cisl, o, se si
vuole, di “missione” della Cisl.
Tra i soggetti che avrebbero dovuto portare a
compimento l’iniziativa Edizioni Lavoro, la casa editrice della Cisl, cui
sarebbe spettato il compito di pubblicare e diffondere le ricerche svolte su
figure ed episodi della vita dell’organizzazione nel cinquantennio trascorso.
Ci sono voluti più di vent’anni per riprendere quel
filo interrotto e dare vita ad un libro di storia che ha il pregio di
approfondire, come non era mai stato fatto in precedenza, la ricchezza e la
complessità di quel Dna Cisl.
Il volume curato da Adriana Coppola e Francesco Lauria
(Dobbiamo creare tutto dal nuovo. Il divenire della Cisl: fondamenti, incontri,
esperienze, prefazione di Luigi Sbarra, Edizioni Lavoro, Roma 2022, pp. 241,
euro 20,00) porta alla luce giacimenti auriferi (così li ha definiti Giuseppe
Gallo, presidente della Fondazione Ezio Tarantelli Centro studi ricerca e
formazione) relativamente sconosciuti e conferma che quelli noti meritano
approfondimenti ancora più rigorosi.
Il testo raccoglie, arricchiti e integrati, gli atti
del seminario di storiografia e cultura sindacale (La cultura sindacale in
divenire della Cisl: apporti, esperienze, relazioni transnazionali in settanta
anni di storia) che si è svolto, su piattaforma online, il 9 e 10 dicembre
2020. I materiali e la registrazione della prima delle due giornate sono
presenti su internet e su youtube I
materiali delle giornate di storiografia e cultura sindacale 2020 (cisl.it) Giornate di storiografia e
cultura sindacale 2020 - Prima giornata (70° Cisl) - YouTube
Gli incontri hanno approfondito - con gli interventi
di studiosi e sindacalisti come Acocella, Andriani, Bucci, Carera, Coppola, Cuevas,
Filippa, Filippi, Fumarola, Gabaglio, Gallo, Guerzoni, Iuliano, Lauria, Manghi,
Pitteri e Scrima - gli apporti e le influenze che hanno contribuito a costruire
l’originale cultura fondativa della Cisl, assieme a successivi scambi e
esperienze: dalla scuola del Wisconsin al modello partecipativo tedesco, fino
al personalismo francese o all’incontro con esperienze sindacali diverse quali,
ad esempio, il sindacalismo latinoamericano. Tra i personaggi e le traiettorie
significative nella costruzione in divenire della cultura Cisl sono state
approfondite figure come quelle di Simone Weil, Sophie Scholl, César Chávez.
Nel volume sono presenti manifesti, fotografie e
documenti tratti dagli archivi storici di Fondazioni e strutture Cisl.
Perché allora comprare e leggere questo libro? Non
sono sufficienti i testi e i filmati su internet? No, non sono sufficienti. Nel
volume è possibile apprezzare un apparato – solo a titolo di esempio, le note –
scarsamente presente sul web. Non solo. Nel libro sono contenuti
approfondimenti e sorprese che non è dato cogliere nelle altre forme. Una su
tutte. Lo splendido intervento di Giuseppe Iuliano su “La Cisl e il sud del
mondo” che si aggiunge a quelli che, ad avviso di chi scrive questa nota, possono
essere considerati i pezzi forti della pubblicazione: i contributi di Aldo
Carera (I perché del sindacato: Mario Romani e la scuola del Wisconsin) e
Giuseppe Acocella (Il personalismo nella cultura sindacale della Cisl: sulle
tracce delle influenze di Maritain e Mounier). Una citazione particolare merita
Bruno Manghi (Un’inesauribile necessità di sperimentazione e incontro) che è
uno dei pochi sopravvissuti del gruppo di lavoro che aveva fatto i primi passi
dell’incompiuto progetto Dna Cisl.
Il libro si apre con una prefazione del segretario
generale della Cisl, Luigi Sbarra e si chiude con l’intervento della segretaria
organizzativa Daniela Fumarola.
2 commenti:
Uno dei migliori libri di storia della CISL di tutti i tempi. Ce ne vorrebbero altri su personaggi e momenti di vita dell'organizzazione. Saluti. Francesco
Un cammino che non si deve più abbandonare per i prossimi anni: il ruolo di una casa editrice ponte tra l’organizzazione e il mondo esterno parte anche e proprio da qui
Grazie Andrea
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