lunedì 12 aprile 2021

24 gennaio 1945: il primo numero de Il Lavoro, il bisnonno di Conquiste del lavoro quotidiano

 

Il Lavoro, quotidiano d’informazione della Cgil, nasce a pochi mesi dalla ricostruzione del sindacato unitario in un’Italia ancora divisa dall’occupazione nazista. Il primo numero porta la data del 24 gennaio 1945, l’ultimo quella del 26 giugno 1946. L’esperienza, quindi, dura meno di un anno e mezzo. I direttori responsabili erano Giuseppe Di Vittorio, Achille Grandi e Oreste Lizzadri. Dal 7 agosto 1945 l’incarico passò a Nino Gaeta, un nome che è stato quasi cancellato dalla storia della Cgil. Eppure è presente nei verbali dei Comitati direttivi della Cgil unitaria. Da una sommaria ricerca è possibile appurare che Nino Gaeta era un socialista il quale nel 1943, assieme ad altri, aveva ricostituito il Partito socialista italiano a Napoli. Era stato prima vicedirettore e poi direttore, sempre a Napoli, del giornale la Voce, quotidiano dei lavoratori del Mezzogiorno, nella cui sede, con la presenza dello stesso Gaeta, si svolse il Comitato direttivo della Cgil del 2 febbraio 1945. Come direttore de Il Lavoro Gaeta partecipò anche al Comitato direttivo del 23 settembre 1945, uno dei primi direttivi dopo la Liberazione in cui furono presenti i membri dell’Italia settentrionale. In quella occasione si sviluppò un’ampia discussione sul quotidiano.

Costituito da un solo foglio di due facciate Il Lavoro riportava l’andamento delle vicende belliche, articoli sulle condizioni materiali delle masse popolari, articoli di cronaca e notizie sportive. Col passare del tempo si arricchì di edizioni locali e di supplementi. La chiusura fu giustificata con l’impossibilità di dar conto quotidianamente degli avvenimenti di ordine generale in maniera tempestiva ed esaustiva avendo a disposizione solo due pagine. In realtà alle difficoltà di carattere organizzativo e amministrativo si aggiunsero quelle derivanti dalle difficoltà del sindacato unitario che si ripercossero nella gestione del giornale.

Nei giorni precedenti la pubblicazione del quotidiano e nei mesi immediatamente successivi, con circolari in cui prevale la firma di Grandi rispetto a Lizzadri e Di Vittorio, la segreteria della Cgil chiese alle strutture territoriali e categoriali di istituire uffici di corrispondenza e di diffusione del giornale e di inviare l’elenco delle leghe e dei sindacati esistenti nelle provincie per poter mandar loro in omaggio una copia. Nella circolare n. 7 del 5 marzo 1945 a firma Grandi e Lizzadri si specifica che poiché il “Giornale, organo ufficiale della Cgil, pubblica tutti gli atti, i contratti, la legislazione ecc. interessanti le classi lavoratrici, è utile e necessario che ogni Ccdl, Lega, Sindacato, ecc. abbia la raccolta completa”.

Un’attenta lettura dei verbali dei Comitati direttivi della Cgil unitaria del 1945, consultabili online sul sito dell’Archivio storico dell’attuale Cgil (Archivio storico CGIL) consente di ricavare non pochi elementi di quello che è stato il primo quotidiano sindacale del mondo occidentale: tiratura, numero di redattori, cognome del redattore capo e così via.


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