mercoledì 9 ottobre 2019

Don Milani, nonviolenza e obiezione di coscienza


Quel filo teso tra Fiesole e Barbiana, il libro su don Milani e il mondo del lavoro curato da Francesco Lauria torna in libreria con una nuova edizione aggiornata e ampliata che approfondisce il ruolo e l’influenza del priore di Barbiana sui temi della nonviolenza e dell’obiezione di coscienza.
Nel saggio di Lauria su Pacifismo e nonviolenza viene ricordato anche Fabrizio Fabbrini che è morto a Firenze il 23 gennaio di quest’anno. Pacifista cattolico, fondatore del Movimento internazionale per la riconciliazione, nel dicembre 1965 Fabbrini restituì la divisa militare dieci giorni prima del congedo https://www.toscanaoggi.it/Rubriche/Storie/La-storia-di-Fabbrini-che-a-10-giorni-dal-congedo-rifiuto-di-rivestire-la-divisa. Arrestato e incarcerato, fu condannato dal tribunale militare a oltre un anno e mezzo di reclusione. Rifiutò l’amnistia e fu liberato dopo sei mesi di carcere. Alcuni militanti e dirigenti Cisl dell’epoca e molti giovani – soprattutto quelli legati a don Lorenzo Milani, a padre Ernesto Balducci e a Giorgio La Pira – solidarizzarono con Fabbrini e presero posizione in favore dell’obiezione di coscienza.
Più di dieci anni or sono è stato messo in rete, nel sito della Biblioteca della Cisl, l’opuscolo Nonviolenza e Rivelazione (da appunti di Fabrizio Fabbrini) pubblicato dal circolo A. F. Ozanam nel febbraio 1966. Un documento rarissimo, praticamente introvabile nelle biblioteche e negli archivi. Solo due biblioteche, una a Perugia e l’altra a Torino, dichiarano di possedere una copia dell’opuscolo datato però 1968.

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