domenica 15 settembre 2019

La morte di Raffaele Vanni


Con Raffaele Vanni scompare l’ultimo dei grandi padri fondatori del sindacato italiano del secondo dopoguerra. Fu segretario generale della Uil dal 1969 al 1976 (dal 1969 al 1971 assieme al socialdemocratico Lino Ravecca e al socialista Ruggero Ravenna).
In un libro pubblicato nel 2011(Gli anni della mia Segreteria Generale Uil) Vanni racconta con ironia che nel momento fondativo della Confederazione di via Lucullo si discusse molto sul nome da dare alla nuova organizzazione sindacale. Si pensò anche a Confederazione unitaria lavoratori italiani. La sigla che ne sarebbe derivata – confessa Vanni – convinse presto tutti a lasciar perdere. Secondo una testimonianza raccolta nello stesso libro, nel 1973 lo stesso Vanni rifiutò, nonostante gli fosse stata offerta la carica di segretario generale, di costituire quel “sindacato democratico” auspicato da alcuni ambienti conservatori della maggioranza di governo del tempo, dalla minoranza antiunitaria Cisl di Scalia e da alcuni circoli reazionari di Washington.

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